Giuseppe Monga – Fotografo per passione

Chiunque abbia conosciuto Giuseppe Monga ha potuto apprezzare la sua discrezione e la sua ironia: la prima caratteristica gli derivava probabilmente da una innata timidezza che quando riusciva a superare per una acquisita maggiore confidenza con gli altri si apriva in una garbata ma pungente ironia.

Questo suo modo di essere e rapportarsi con il mondo lo si riscontra, in un certo senso, anche nelle sue fotografie che realizzava per passione, partecipe e tra i principali animatori del Circolo Fotografico di Rozzano e del Circolo Fotografico Cizanum di Cesano Boscone.

Monga prediligeva il paesaggio pur non disdegnando, soprattutto nel primo periodo della sua attività fotografica, alcuni aspetti di vita sociale legati soprattutto al territorio in cui ha vissuto.
Attento e bravo operatore degli aspetti tecnici del procedimento fotografico, dalla ripresa alla stampa, era tuttavia molto attento agli aspetti culturali dei linguaggi fotografici che seguiva con la dovuta attenzione: lo ricordo quasi sempre presente, da attento osservatore, alle mostre, sia quelle di autori importanti che quelle di giovani o autori meno noti.

Con questa giusta predisposizione umana e culturale affrontava e realizzava le sue fotografie, conscio delle sue potenzialità e dei riferimenti ad alcuni grandi autori da lui ben conosciuti e apprezzati.
Se possiamo dare una indicazione stilistica al corpus complessivo del suo lavoro fotografico direi che il suo è un linguaggio classico, che, nel bianco e nero, guardava ai grandi nomi della metà del Novecento, da Edward Weston ad Ansel Adams a Minor White, mentre nel colore sentiva le suggestioni cromatiche di autori come Franco Fontana senza disdegnare alcune sperimentazioni con chiari riferimenti ad alcuni movimenti artistici degli anni Sessanta e Settanta.

In queste sue esperienze sperimentali, dove l’immagine si sgretola, si frantuma in particelle di sapore impressionista fino a sfiorare quasi l’astrazione, risiede forse il suo tentativo di sfuggire alla perfezione dell’impostazione classica che lui aveva tanto amato e praticato.

Una fotografia, la sua, profondamente attenta e rispettosa della natura e del paesaggio, realizzata con la compostezza che è stata caratteristica dominate del suo carattere e nello stesso tempo capace di mettere in discussione con altrettanto garbo e ironia le visioni tradizionali.

Pio Tarantini

Informazioni mostra
www.cizanum.it

cizanum@gmail.com
Tel. 3391392457